Effetti acuti ed effetti cronici del fumo in gravidanza Condividi! tweet Fumare in gravidanza, quali danni porta? I primi danni che il fumo porta su una donna è incinta e sul bambino che porta in grembo, sono essenzialmente legati a modificazioni di carattere cardiovascolare che si manifestano attraverso l’aumento della frequenza cardiaca fetale che insorge immediatamente dopo che la madre ha iniziato a fumare e che si accompagna a una riduzione della variabilità della FCF (frequenza cardiaca fetale). In alcuni casi è stata anche segnalata una diminuzione dei movimenti del feto. Per ciò che attiene agli effetti cronici i figli dei fumatori presentano alla nascita un difetto di crescita. Il rischio di partorire un bambino di peso inferiore a 2500 grammi, risulta quasi doppio nelle fumatrici di più di 20 sigarette al giorno, rispetto a quelle che ne fumano meno di 20. Viene inoltre precisato che il basso peso alla nascita raddoppia come frequenza nelle donne che fumano più di 11 sigarette al giorno rispetto a quelle che non hanno mai fumato. Tale conseguenza sarebbe in parte legata al passaggio transplacentare della nicotina e del monossido di carbonio. La prima responsabile di una riduzione del flusso ematico placentare e quindi di una diminuita crescita del feto, e il secondo di un aumento della carbossiemoglobina fetale con conseguente riduzione della saturazione di ossigeno. Questa ipossia fetale relativa è stata invocata come causa responsabile di eventuali danni a livello del sistema nervoso centrale, le cui cellule, come noto, sono particolarmente sensibili al deficit di ossigeno. aumento fetale fumare fumare in gravidanza ossigeno salute del bambino salute della donna 2006-12-06 esseremamma Condividi! tweet